che fai luna in ciel, dimmi che fai........
perdonatemi la presunzione mo vi do un consiglio: pensate
lentamente; siate pensatori ruminanti, come quelli che Nietzsche s'augurava d'incontrare. Altrimenti i pensieri s'ingarbugliano. Ad esempio: siete sicuri che l'enunciato "la libertà è una condizione innata" sia coerente? Perché poi si finisce per dire che siamo condannati alla libertà...e da quando in qua un condannato è libero?
Comunque continuo a tirar dritto descrivendo il problema, gli effetti speciali per stupirvi verranno dopo
Dunque: questione n. 2: il determinismo.
Il determinismo premoderno lo potremmo definire "fatalismo"; è un determinismo di tipo esterno: qualcosa di sovrannaturale influisce sugli eventi del mondo naturale ed umano. Abbiamo deciso di non prenderlo in considerazione, perciò ci occupiamo solo del determinismo di tipo interno: quello che sarebbe implicito in questo mondo, che ovviamente è intimamente connesso coll'immagine del mondo meccanicista. Lo potremmo enunciare così: "tutti gli eventi nell'universo, comprese le azioni umane, sono connesse in modo tale, in un momento qualsiasi del tempo, che per ciascuno dei momenti precedenti o successivi un evento non vi è che uno stato e uno solo che con esso sia compatibile". Qui non c'è posto per il libero arbitrio, che sarebbe solo una illusione della nostra ignoranza, poiché dato che non conosciamo completamente la stato X dell'universo ci pare che lo stato successivo Y dipenda da una nostra scelta. Nel determinismo la possibilità non esiste, c'è solo la necessità. Dopo 1,2,3,4,5, non può che venire il 6.
Ovviamente è un mondo che non ci piace, ma la questione è: è davvero così?
Visto che Einstein è già comparso sulla scena, mi spiegherò con il fenomeno del moto browniano, che proprio Einstein spiegò. Brown, un botanico, s'accorse che dei pollini nell'acqua percorrevano strane traiettorie apparentemente casuali ma il fisico dimostrò che non erano casuali, dipendevano dall'effetto dell'urto con le molecole d'acqua, e ne elaborò la formula per calcolarle. Può essere che anche la nostra esistenza sia come il moto del polline, apparentemente libero ma in realtà determinato. Solo che non ce ne rendiamo conto, a causa del
ghost of machineA complicare la questione c'è il fatto che noi siamo deterministici, infatti di ogni evento ci chiediamo perché sia avvenuto (dando magari risposte diverse: il gatto nero che attraversa la strada, la congiunzione astrale, un difetto ormonale, ecc. ecc. ) intendendo in quel perché la causa dell'evento, eppure per quanto ci riguarda crediamo che per noi ciò talvolta non valga, che si sia in grado di bloccare la causalità per imprimerle un'altra direzione.
Come vedete ho tralasciato la questione n. 1, il ruolo della ragione. C'è tempo.....

Ma ricordatevi che io non sto ancora sostenendonulla, faccio il Socrate della situazione, l'ostetrico delle idee.