Racconto3:”La biblioteca perduta”
La più famosa e ricca biblioteca di tutti i tempi situata ad Alessandria d’Egitto,da sempre faro di saggezza tra oriente e occidente, fù fondata da Alessandro Magno nel lontano 332 a.C. Notoriamente conosciuta anche con il nome di “bruchium”(linfa di sapere),essa ancora oggi è avvolta da una profonda aurea di mistero;si dice infatti che migliaia e migliaia di volumi di papiro andati persi fossero collocati all’interno delle nicchie delle sue stesse mura e che essi fossero portatori del sapere di un intera civiltà. Meno certe sono le fonti sulla scomparsa di quest’ultima ma la maggior parte sembrano attestare che il terribile incendio che cancello tutto in pochissimi istanti fu forse appiccato da un gruppo di fanatici cristiani,i quali consideravano il sapere contenuto in quelle pagine perdute puro sapere pagano.
Racconto2: “La civetta di Minerva”
Rapace notturno, compagna delle streghe, per alcune tradizioni la civetta è un uccello di malaugurio; gli egizi la associavano alla morte.Minerva, figlia di Zeus, l’ha riscatta pienamente dalla sua fama sinistra. Nella mitologia greca, infatti, la civetta è il simbolo della filosofia, della sapienza, dell’intelligenza razionale che discerne laddove altri scorgono solo ombre e tenebre. La civetta di Minerva è la civetta che accompagna Minerva nei miti dell’antica Roma.
Gli occhi e il becco seguono la linea della lettera φ (fi) simbolo alfabetico greco della filosofia e in seguito della sezione aurea. Lettera che accomuna quindi, armonia, bellezza e amore per la conoscenza e per la ricerca in senso lato.
Nel XIX secolo, Hegel osservò che “la civetta di Minerva spiega le sue ali solo con la caduta del crepuscolo”, intendendo significare che la filosofia viene a comprendere una condizione storica solo dopo che questa è già trascorsa, attuando il senno del poi, per comprendere le cose, senza poter quindi offrire capacità precognitive.